L’incontro si è svolto in tre momenti: uno musicale, uno tematico, uno dialogico. All’inizio sono state eseguite musiche tratte dai film di Giuseppe Tornatore, in particolare la canzone “Ricordare”, le cui parole sono del regista e di Pascal Quignard, la musica di Ennio e Andrea Morricone; l’hanno eseguita i ragazzi del gruppo, creato per l’occasione, che, dal nome della classe in cui studiano al Conservatorio, abbiamo chiamato “Aula 9” (sono Luca Aletta, pianoforte; Jessy Botte, clarinetto e sax; Salvatore Asero, chitarra; Gioacchino Papa, chitarra basso; Mauro Cottone, violoncello; Salvatore Casano, batteria; ed Eleonora Tabbì, voce). Quindi siamo andati alla sezione tematica. Attraverso quattro clip, elaborate da don Massimo Catania con la collaborazione di padre Liborio Palmeri, si è voluto creare un percorso ben preciso: dal tema della memoria come sopravvivenza o morte (“L’arte tra On e Off”) a quello della trascendenza (“Dio, un autore di irrilevante importanza?); dal motivo etico della violenza (“La violenza e il Vangelo) a quello del rapporto tra natura e cultura (“…dunque vince la Natura?”). Ogni clip ha dato vita ad una interazione spontanea, vivace, serrata tra padre Palmeri e il regista Tornatore, il quale ha mostrato una partecipazione emotiva ed intellettuale straordinaria. A questo punto sono state le domande dei giovani studenti a solleticare le risposte di Tornatore che, dialogando con loro, ha così potuto affrontare alcuni temi importanti: la musica nei suoi film, il mistero della creazione artistica, i luoghi tipici della Sicilia (piazza, chiesa, cucina, cinema) come luoghi di autentica espressione e comunicazione culturale; infine la provocazione di una ragazza lo ha portato a spiegare, dal suo punto di vista, i termini della polemica che ha visto gli animalisti denunciarlo per la scena del mattatoio in Ba’arìa. Due ore sono volate via: una lezione di cinema, forse, di più ancora, una lezione di vita. Ringraziamo di cuore Andrea Rallo e Lia Tornatore per aver agevolato il nostro primo contatto con Tornatore; Filippo Tilotta per l’organizzazione; gli “Amici della musica” per l’uso del pianoforte e la pazienza; Vito Fulco per la bellissima opera in vetro dipinto che abbiamo regalato a Giuseppe Tornatore; Ornella Fulco per le riprese fotografiche e video. E grazie ancora a Giuseppe Tornatore, per l’amabilità e la generosità che non dimenticheremo.
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In attesa di pubblicare la trascrizione completa del dialogo-intervista intercorso tra Giuseppe Tornatore, padre Liborio Palmeri e il giovane pubblico di studenti trapanesi, ci piace rendere noto il contenuto della lettera che ha convinto il regista a venirci a trovare; dice quale idea stava dietro a questa iniziativa e secondo quale senso deve essere interpretata.
Lettera a Giuseppe Tornatore