10 luglio 2009. Enrico Genovese racconta “La camera chiara” di Roland Barthes
Questa digressione intorno alla fotografia, scritta pochi mesi prima di morire, risulta forse il testo più penetrante di Roland Barthes. L’opera appare nettamente divisa in due parti. La prima assume la veste di un vero e proprio saggio: la fotografia “medium bizzarro, nuova forma di allucinazione” e il suo rapporto con il Tempo e lo sguardo dell’osservatore, vengono scrutati attraverso un certo numero di “casi”, fotografie con le quali l’autore ha stabilito una speciale corrente empatica, una sorta di attrazione, della quale tenta di spiegare le origini. (altro…)