‘TERRAZZA D’AUTORE’

15 luglio 2011. Maria Antonietta La Barbera racconta Georges Bernanos

“Una finestra sulla notte. La scrittura-parola di un uomo libero”, questo il titolo del secondo appuntamento di Terrazza d’Autore condotto da Maria Antonietta La Barbera. Un viaggio intenso ed emozionante dedicato alla vita e alle opere di Georges Bernanos. Una scrittura che si fa parola “incarnata” e che tenta di rispondere ad una domanda quanto mai attuale: si può vivere da uomini liberi in una società sempre più dominata da condizionamenti di ogni tipo?

Scritto da il 17-07-2011 Commenti disabilitati su 15 luglio 2011. Maria Antonietta La Barbera racconta Georges Bernanos

9 luglio 2011. Rosalia Billeci racconta “Fuochi” di Marguerite Yourcenar

“Fuochi” si presenta come un lungo monologo sull’amore scandito da più voci. L’autrice affida a personaggi del mito l’analisi dell’amore totale, del rischio che esso esprime per sé e per l’altro, in una prosa tesa e ornata, che  verrà offerta al pubblico nella splendida traduzione della poetessa Maria Luisa Spaziani.

Voci: Rosalia Billeci e Stefania La Via. Accompagnamento musicale: Nicola Marchese e Samuel Giamfy

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22 agosto 2010. “Le città invisibili project” da Italo Calvino

Ne “Le città invisibili” non si trovano città riconoscibili. Sono tutte città inventate, ognuna con un nome di donna. Per qualche tempo mi veniva da immaginare solo città tristi e per qualche tempo solo città contente; c’è stato un periodo in cui paragonavo le città al cielo stellato, e in altri momenti invece mi veniva sempre da parlare della spazzatura che dilaga fuori dalle città ogni giorno. In tutti i secoli ci sono stati poeti e scrittori che si sono ispirati al “Milione” di Marco Polo come ad una scenografia fantastica. Poche opere possono vantare una sorte simile: libri che diventano come continenti immaginari in cui altre opere letterarie troveranno il loro spazio; continenti dell’altrove, oggi che l’altrove si può dire che non esista più e tutto il mondo tende a uniformarsi. A Kublai Khan, imperatore malinconico, che ha capito che il suo sterminato potere conta ben poco perché tanto il mondo sta andando in rovina, un viaggiatore visionario racconta di città impossibili e misteriose. Che cosa è oggi la città, per noi? Forse stiamo avvicinandoci a un momento di crisi della vita urbana, e le città invisibili sono un sogno che nasce dal cuore delle città invivibili: immagini di città felici che continuamente prendono forma e svaniscono, nascoste nelle città infelici. (dall’introduzione di Italo Calvino)

Voci: Ornella Fulco, Stefania La Via, Nicola Augugliaro.

Musiche: Enzo Toscano

Contributi video e ottimizzazione : Matteo Gagliano

 

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12 agosto 2010, Valderice. “Mũθοι/Miti. Monologhi per voce sola”

Rassegnarsi all’età che passa o continuare ad amare (Saffo), osare essere se stessi fino in fondo o affidare ad altri la definizione della propria identità (Arianna), amare completamente o difendersi dall’altro (Calipso), continuare il viaggio o affrontare il ritorno (Ulisse), mantenersi fedeli nonostante tutto o smettere di attendere (Penelope), guardare negli occhi le proprie paure o soccombere ad esse (Orfeo), scegliere tra le leggi scritte della società e quelle non scritte del cuore (Antigone). Su tutto lo sguardo della Storia e la sua impotenza dinanzi alle scelte degli uomini (Clio). I monologhi, in prosa, sono inframmezzati da versi di altri autori in un intrigante gioco di rimandi tra sensibilità ed epoche differenti.

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4 agosto 2010. “Sono nata il 21 a Primavera. Alda Merini: le ragioni di una poesia”

Non è facile parlare di Alda Merini,  cogliere la sua multiforme essenza, tentare di definire, cioè di circoscrivere con le parole, quello che è stato il magma ribollente di un’esistenza appassionata, di una vita in poesia. E’ stata una donna a cui è toccato in sorte il destino della poesia, un destino mai da lei tradito. Non è stata una letterata, Alda Merini, ma certo uno dei più veri poeti del Novecento. Pochi sono stati così profondamente poeti nel senso di una naturale necessità a trasformare in parole ogni esperienza, quasi ogni emissione di fiato. La scrittura poetica della Merini è fatta dalla sua vita, e viceversa. Impossibile porre barriere tra ciò che nella sua scrittura è vero e ciò che non lo è, separare la vita vissuta da quella sognata. Alda Merini è stata una voce che lucidamente si è lasciata abitare dall’ignoto, che ha proceduto dalle oscurità piuttosto che dalle troppe sapienze della mente, che ha saputo trascorrere tra dolori e deliri senza cedere al compiacimento.

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31luglio 2010, Alcamo. “Mũθοι/Miti. Monologhi per voce sola”

I Miti, in infinite varianti, giungono a noi dalla notte dei tempi eppure ci appaiono sempre vivi e attuali perché vicini all’umanità. I protagonisti dei racconti mitici o i personaggi che, seppur reali, hanno assunto un tale valore simbolico da trasformarsi in Mito, le loro sofferenze, dubbi e angosce metafisiche di fronte alla morte, all’amore e al destino, ci toccano da vicino e – oggi come allora – ci emozionano perché in essi troviamo parte di noi. L’autrice, ispirandosi ad illustri esempi di rivisitazione dei Miti, ha provato a scandagliare le potenzialità e i limiti dell’essere uomini. I monologhi, in prosa, sono inframmezzati da versi di altri autori in un intrigante gioco di rimandi tra sensibilità ed epoche differenti.

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Scritto da il 01-08-2010 Commenti disabilitati su 31luglio 2010, Alcamo. “Mũθοι/Miti. Monologhi per voce sola”

24 luglio 2010. Gianfranco Perriera racconta “Hedda Gabler” di H. Ibsen

Frustrata nell’amore e nell’ideale, Hedda Gabler per sfuggire alla noia, incoraggia i sentimenti  di un giovane scrittore, Ejlert Loevborg, per sottrarlo ad  un’amica più giovane di cui è violentemente gelosa. Quindi, mettendo brutalmente fine alla commedia dell’amore, tenta invano di spingere Loevborg al suicidio, prima di consegnarcisi essa stessa, con successo. Hedda Gabler è un’eroina eccezionale, spaventata dalla sua femminilità, enigmatica agli altri come a se stessa. La rappresentazione della potenza della sua vita psichica inconscia conferisce al suo destino tragico una potentissima forza tragica.

Scritto da il 25-07-2010 Commenti disabilitati su 24 luglio 2010. Gianfranco Perriera racconta “Hedda Gabler” di H. Ibsen

16 luglio 2010. Ornella Fulco racconta “La linea d’ombra” di J. Conrad

“Un uomo deve saper affrontare la sua cattiva sorte, i suoi errori, la sua coscienza e tutto quel genere di cose. Contro cos’altro si dovrebbe combattere altrimenti?”. Pronunciata da un anziano capitano nei confronti del giovane protagonista che, sollecitato ad accettare il primo comando di una nave, ha superato una prova piuttosto dura, la frase esprime la filosofia di vita di Joseph Conrad: un lucido, disincantato realismo che fa appello alla capacità dell’uomo di assumersi dignitosamente le sue responsabilità esistenziali.

Scritto da il 18-07-2010 Commenti disabilitati su 16 luglio 2010. Ornella Fulco racconta “La linea d’ombra” di J. Conrad

9 luglio 2010. Renzo Cremona “La Parola e l’Incanto”

“Togliere dagli scaffali le parole scritte per avvicinarle ai lettori”: è questo, in definitiva, ciò che avviene quando si propone un autore alla fruizione del pubblico, smontando gli stereotipi secondo cui la poesia è “difficile” o addirittura inutile. Terrazza d’Autore ha dedicato un incontro a Renzo Cremona, senza dubbio una delle voci più interessanti del panorama letterario nazionale.

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Scritto da il 13-07-2010 Commenti disabilitati su 9 luglio 2010. Renzo Cremona “La Parola e l’Incanto”

5 luglio 2010. “Ignazio Buttitta: la parola accesa”

La V edizione di “Terrazza d’Autore” si apre con l’incontro dedicato al grande poeta dialettale Ignazio Buttitta. A parlare di lui e far rivivere la sua parola accesa di passioni in un percorso che ne attraversa la cospicua produzione la cantattrice Rosalia Billeci, accompagnata da Nicola Marchese, e il figlio Antonino, docente di Antropologia culturale e Antropologia storica presso l’Università di Palermo.

Scritto da il 06-07-2010 Commenti disabilitati su 5 luglio 2010. “Ignazio Buttitta: la parola accesa”